martedì 20 settembre 2011

Matite colorate.

Ieri sera, uscita dall'ufficio, sono andata dritta dritta alla Benetton. Avevo in mente di comprare un paio di jeans e due camicie; proprio davanti al negozio ho incontrato una signora conosciuta nel Paleozoico, quando ancora la Gina aveva due anni e connetteva a fatica quei due neuroni funzionanti.
Lei era la sua baby-sitter. Lo è stata per una settimana, quando avendo appena iniziato a lavorare ed avendo estremo bisogno di qualcuno che tenesse d'occhio la piccola, avevo chiesto in giro e mi era stata mandata lei.
L'avevo vista subito che era strana...poco curata, subito troppa confidenza, monoargomento: problemi di soldi.
Ormai era lì per la prova e le ho lasciato la piccola Gina, ritirandomi nello studio, e maledicendo mia madre che almeno il super udito di Wonder Woman poteva darmelo!
Per farla breve: il primo giorno giocano sul tappeto; il secondo la vuole portare fuori in bici facendola sedere dietro sul portapacchi e si stranisce quando io lo impedisco; il terzo mi chiede un anticipo di 100 Euro perchè aveva problemi.
Il quarto eravamo di nuovo in cerca di baby sitter..
Ma ieri l'ho rivista, ed aveva un'aria vincente. Ben vestita, scarpe con la zeppa, denti rimessi a posto, and so on. A guardarla bene si vedeva che non stava nei suoi panni, nel senso che aveva lo stesso fare di chi si mette i tacchi alti ma non sa camminarci o chi pretende di guidare una Ferrari senza aver mai spostato enemmeno una Cinquecento.
Mi ha riconosciuto, fermato e spiegato.
Sue testuali parole: "Ero proprio messa male, sai, ma per fortuna è arrivato il risarcimento della morte di mio figlio che mi ha rimesso in piedi." "Tuo figlio...come tuo figlio...cosa gli è successo!" " Ehhhh....ha avuto un incidente in macchina otto mesi fa...per fortuna era colpa dell'altro che mi sono arrivati un bel pò di soldi: sto benissimo adesso, sai? Pensa che in luglio sono stata in vacanza ad Ibiza...".
E meno male che mi son persa tra i colori degli scaffali della Benetton...e poi sono corsa a comprare una scatola di matite colorate, tutte color legno, profumatissime.
Che la mia Gina si merita il meglio, anche delle cose più insignificanti.

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