venerdì 17 dicembre 2010

Pensieri sparsi...

Sono qui, nel mio nuovo ufficio tutto profumato, e sono al piano dei maschi.
Dodici uffici, ed io sono l'unica femmina.

Devo dire che sono stati molto gentili, perchè la prima cosa che mi han detto appena arrivata, è stata: "Nel bagno ci sono tre toilette... quella di destra è solo tua. Ed è quella con lo specchio. Noi non ci entreremo ed useremo le altre due".

Solo a parole, perchè mi sono accorta che la usano eccome, forse perchè si sono accorti che le mie preoccupazioni vanno oltre avere un posto dove fare pipì e uno specchio in cui potermi rifare il trucco.
Ma apprezzo il gesto e il tentativo.

Tante cose ho ancora in mano, troppi fili dalla cesta dei gomitoli, e ancora se ne aggiungono senza che io riesca a portare a compimento alcune faccende per dedicarmi pienamente ad altre.
In pratica sono nel caos.

Non cerco simulati distacchi per caricare di maggior enfasi i nuovi abbracci...mi piacerebbe averti semplicemente, normalmente, ogni volta che l'occasione si manifesta e l'incrocio di possibilita' lo consente ad entrambi.
Per quanto io sia convinta di avere ricevuto dalla vita da Dio e dal caso, lo splendido dono di averti ritrovato in un modo così genuino schietto spontaneo, non alterato dal tempo non sofisticato e contaminato, candido e idilliaco, come quello che è averti qui ed averti come ti ho, non posso fare a meno di darmi martellate perchè ciò non è abbastanza,
ora,
e a volte è appena il profumo di ciò che vorrei, rubato ad un ciuco,
altre volte è appena uno scorrere gli ingredienti leggendoti nel menù,
mentre lo stomaco urla dalla fame...

Cazzo.

mercoledì 24 novembre 2010

Antologia di spoon River.

Devo proprio cambiare gli occhiali. Ma quest'ottico qui sotto, non so dove trovarlo.

Dippold, l'Ottico

Che cosa vedete adesso?
Globi di rosso, giallo, porpora.
Un momento! E adesso?
Mio padre e mia madre e le mie sorelle
Sì. E adesso?
Cavalieri in armi, belle donne, visi gentili.
Provate questa.
Un campo di grano - una città.
Benissimo! E adesso?
Una donna giovane e angeli chini su di lei.
Una lente più forte! E adesso?
Molte donne dagli occhi vivi e labbra schiuse.
Provate queste.
Soltanto un bicchiere sul tavolo.
Oh, capisco! Provate questa lente!
Soltanto uno spazio vuoto, non vedo nulla in particolare.
Bene, adesso!
Pini, un lago, un cielo d'estate.
Questa va meglio. E adesso?
Un libro.
Leggetemi una pagina.
Non posso. Gli occhi mi sfuggono al di là della pagina.
Provate questa lente.
Abissi d'aria.
Ottima! E adesso?
Luce, soltanto luce che trasforma il mondo in un giocattolo.
Benissimo, faremo gli occhiali così.

martedì 23 novembre 2010

Delirio...

Dondolo avanti e indietro, ieri oggi ieri oggi...
Dondolo tra altre due entità, quella di qua e quella di là. Ora sono qui, ora sono lì, senza sapere più distinguere quale è il qui e quale è il lì… Ma dondolo contenta, perché non è adesso il momento di farsi delle domande…arriverà quel momento lo so, ma non adesso… Io la fase del rimpianto e del piacevole ricordo l’ho già superata, vivo l’insostenibile turbamento già da un po’…insostenibile nel senso di incontrollabile, indecifrabile, indescrivibile.Cercare di dare una spiegazione è come cercare imprigionare una supernova in un barattolo.
Mi considero fortunata perché vedo ancora la sacralità del caffè del mattino, e la magnificenza di una lettera ricevuta.
E vivo momenti che non si possono categorizzare, chiudere in una definizione che per forza starebbe stretta, perché in questo momento sono alle prese con quella supernova, che non riuscirò mai a chiudere nel barattolo.
Non sono la migliore in niente, ma faccio l’impossibile per diventare
la più brava in tutto, pur sapendo benissimo che non ci riuscirò mai.
Ma non importa, più che la meta…il viaggio.

giovedì 18 novembre 2010

Amiche


Non vado pazza per l'estate, ma per certe cose estive, devo ammettere che stravedo. Una di queste sono le serate all'aperto.
Me ne è venuta in mente una, passata con le amiche.
Abbiamo smesso di starnazzare alle tre. Protette, sotto il gazebo dall'umidità che dava da bere al prato, abbiamo condiviso un pò di risate, qualche sospiro, qualche segreto...che se lo sanno in otto tanto segreto non lo è più...ma in quel momento sembrava un clan di cospiratrici in gonnella...

Poche gonnelle...per lo più pantaloncini corti...
Poi, ho fatto finta di dimenticare che all'una parte l'irrigazione...
...è partita...
...nessuna si è mossa...tutte noi, abbiamo goduto dell'acqua senza muoverci, abbandonate sulle sedie di plastica...e nemmeno la tovaglia sul tavolo con le candele, i portacenere, le ciotole sporche di gelato...sono stati motivi sufficienti a farci alzare...

Avrei dato non so cosa per sapere a cosa ognuna stava pensando, in silenzio, ad occhi chiusi, sotto quell'acqua...

Io...pensavo a Paolo e Francesca..(Amor che al cor gentile ratto s'apprende...)
Al desiderio.
Alla libertà di desiderare.
Alla paura di desiderare.
Al fregarsene della paura.
Al cuore che batte normale in casa propria...rassicurante.
Al batticuore che ti sderena quando si cede a ciò che, pur non conoscendo, ci attira... intrigante.
Le altre erano:

Silvia, una mia collega...
Barbara, del clan dei Costa...
Monica, ragioniera vedova allegra...
Chiara, la rossa parrucchiera pazza...
Roberta, socia della parrucchiera...
Serena, operaia tessile e mamma stressata di tre pupe...
Grazia, sorella del Costa appena separata...

E riguardo ai segreti...si è trattato di quei pensieri incoffessabili che solo dopo la terza birra salgono alle labbra, e che mentre li racconti...sembrano perfino possibili...quelle parole sussurrate tra una boccata di fumo e l'altra...e una tira l'altra che ti dimentichi perfino di fumare...

mercoledì 17 novembre 2010

Chi s'accontenta...gode davvero?

E' compiuta la metamorfosi...o almeno credo.
Ora sono contenta ed appagata del fatto che tu mi dedichi qualcosa o a volte tu possa pensare a me. Non era quello che speravo all'inizio, non quello che credevo di dover rincorrere, ma è ciò che stringo in mano ora, quel che possiedo.
Mentre la vita inesorabile scorre via, quell'io si ferma qui a cullare quel valore, quel sogno...e vola nelle tue notti che volano nelle mie. A quelli che pensano che "è tutto qui? ..è così labile, così evanescente questo amore?"...risponderei che invece è talmente palpabile che altri ai quali manca non hanno pace.

Non siamo amanti con altre mogli o mariti che ci aspettano a casa, non siamo moglie e marito.

Siamo due anime lontane, troppo lontane.
E, ancora, questo non è motivo sufficiente per non sperarti.

martedì 16 novembre 2010

Dialogo

Volevo inserire il brutto dialogo, poi mi sono accorta che sarebbe stato noioso, quindi lascio perdere. Questo è quello che ho detto alla fine:

" Sapete entrambe il valore da me dato alla cultura, ed in questo momento, mentre guardo gli stivali ancora sporchi di fango dei fiumi esondati, credo sia necessario scegliere: parliamo di emergenze o del progredire dell'esistenza?  Aggiungo che anche per il più colto arriva il momento di doversi pulire il sedere senza carta igienica, come al meno colto di tutti capita prima o poi di chiedersi "ma chi sono? da dove vengo e dove vado?".
Diciamo che in questi giorni, da ...queste parti, sentiamo spesso un bisogno impellente di lavarci le mani. Ci son momenti e momenti... "


Ecco. E con questo...chiudo il discorso.

Giornate un pò così...

Ho baruffato con della gente su Facebook.
Niente di che, ma a volte vengono espressi certe convinzioni che davvero mi fanno salire il sangua al cervello!
Io sono una a cui piace studiare, e se non mi sono laureata prima, è stato perchè nel frattempo ho studiato tutt'altro. Mi piace stare sui libri, mi piace l'odore delle matite temperate, mi piace sapere e cerco di sapere più cose possibile.
A volte rischio perfino di passare per quella intollerante verso chi non studia, mentre invece lo sono solo verso chi non ha passione per le cose, per nessuna cosa.
Credo nella cultura e credo sia uno dei motori del cammino dell'uomo, cultura intesa come conoscenza in generale, non come titoli.

Ma quando leggo che... "tra le case sott'acqua del Veneto e le rovine di Pompei, bisogna pensare bene a chi dare i soldi, perchè chi sputa sulla cultura, sputa sull'umanità stessa", prima rimango basita qualche secondo, poi mi parte il Vaffanculo!!!

Penso che per far capire bene cosa è successo, oggi pomeriggio copierò tutta la discussione qui sul bloggo, perchè a spiegarmi, stamattina propio non ci riesco.

Sono stanca sfinita, dopo un week end di casini, e delle mangiate esagerate.
Che idiota!

Ho i nervi a fior di pelle e non sopporto nemmeno i vestiti addosso.
Adesso urge un caffè da bere piano piano, ad occhi chiusi.

Sì...c'ho pure le mestruazioni.

giovedì 11 novembre 2010

Ora di pranzo.

Questo nuovo orario pesa. Non ho più il tempo di andare a casa, non riesco più a studiare nella pausa pranzo, e le giornate mi sembrano infinite.

Studiare. A quarant'anni.Che mona.
Quando sento vicina la dirittura d'arrivo, quando penso che è quasi fatta, mi dico: ma perchè cacchio non l'ho fatto prima? Ma possibile che alla mia età, in cui dovrei solo preoccuparmi di non decadere troppo fisicamente e di accompagnare mia figlia negli studi, sto ancora lì a prendere appunti, ripetere e fare esercizi?

Fuori tempo. Ecco cosa sono e come mi sento.

Solo oggi, però. Perchè domani passa.

lunedì 8 novembre 2010

Ho deciso.

...da questa settimana ricomincio la mia attività fisica. Basta con tutte le scuse, basta con il rimandare, e basta con il dire che non ho tempo.

E' che a  me, chiudermi in una paestra proprio non mi va, perchè mi piace stare all'aperto, ma ginnastica fuori co 'sta piova...non si riesce.
Potrei approfittare della lezione di nuoto della piccola il martedì e il venerdì e buttarmi in piscina anche io, oppure alternare, un giorno nuoto, l'altro allenamento nella palestra che hanno allestito sopra la piscina...oppure ancora usare, come ho fatto in passato, la mini palestra che ho in una delle stanze in taverna...potrei darmi all'ippica, o anche smacchiare i giaguari... basta che mi metto a fare qualcosa!!!!

Sto sclerando, perchè sono stata ferma per la ricostruzione di un legamento spaccatomisi (civi) mentre sciavo, e adesso che ho ripreso l'uso della gamba, quella freme per riprendere a muoversi e scatenarsi, ma il resto del corpo ha detto che sta tanto bene così!!!

Ed io, a parte che ho preso un pò di chiletti, mi sto trasformando in una bacchetta rigida.

Ora basta. Oggi decido e poi agisco.
Ecchecazz.

venerdì 5 novembre 2010

Eppure...

...c'è un pensiero sottile, sottile, un filo di fumo che si fa strada tra la mole stratosferica di obblighi e doveri, c'è un piccolo quadretto che si fa via via sempre più nitido, tra la nebbia di questioni da risolvere e compiti a casa:
...già mi vedo, in taverna, con il camino acceso domenica pomeriggio che mangio caldarroste bevendo vino rosso.
Sola, lo so, ma bisogna accontentarsi.

E quest'immagine mi fa tutto sommato smettere di rimpiangere di non essere quella stonzetta con la borsa in pelle del post precedente.
Buon week-end!

Week-end...

Già mi vedo...
prendere la mia meravigliosa borsa da viaggio in pelle, preparare con cura il bagaglio, vestirmi e profumarmi, ricordare alla domestica che dovrà avere cura anche della cagnolina (cosa che normalmente faccio io), e poi indossare il mio paltò (si scrive così?), il foulard ( e questo ...si scrive così?), le scarpe comode, ma mai casuali o scontate, e uscire dalla mia camera da letto.
Già mi vedo...
trascorrere un week-end in montagna, passeggiare tra i cervi e le marmotte, respirare aria pura e poi la sera rilassarmi alle terme dell'albergo in cui alloggio, assaggiare per cena le specialità, uscire dopo cena per qualche festa esclusiva e crollare nel candore delle lenzuola dopo aver riso e ballato allo sfinimento.

"Sì, sì...come no.
Intanto ricordati, appena arrivi a casa, di asciugare con il phon la divisa di pallavolo della piccola che è ancora umida, e poi compra il regali per la festa di compeanno di sabato della compagna di scuola, ricordati del libro di catechismo, prepara i ravioli per gli ospiti di domenica, vedi di studiare anche un pò, e in ultimo, ma non per ordine di importanza... depilati un pò...che anche se nessuno di vede, fai schifo lo stesso.

Quest'ultima che ha parlato è la voce della verità. E meno male che la coscienza, per oggi, è stata zitta.

giovedì 4 novembre 2010

Ah...l'amore!

Mi sento una vera valchiria, fredda, congelata nel suo status symbol, lontana mille miglia dalle calde dolcezze terrene.

Fingo. Mi rendo conto che fingo, nel provare coinvolgimento verso tutte quelle frasette, quei comportamenti, quelle spettacolarizzazioni del sentimento che tutti rincorrono: l'amore.
E non mi riferisco solo all'amore che lega tutte le coppie che camminano insieme per i viali alberati dell'esistenza, mi riferisco al mondo intero.

L'amore che sento io è molto più schietto e terra terra...a volte urtante per quanto è poco romantico.
Non sopporto più immagini di vacanze a due con cuoricini e candeline accese; rabbrividisco alla vista di Baci Perugina e loro confezioni (a meno che non siano scartati e riportati alla loro condizione primordiale di cioccolatini!); mi infastidiscono le frasi e le poesie d'amore se penso che vorrebbero essere efficaci in questo mondo, mentre le sento mie se le immagino dirette ad un mondo immaginario e, alla fine, ne riesco ad apprezzare solo il valore linguistico e stilistico.
Insomma, sono priva del moto d'amore, vissuto come lo vive chi ho intorno (colleghi, amici & Co.), che gode e d aspira a cose che a me non fanno nè caldo, nè freddo.
Di contrasto, sento di sentire tanto, di essere felice senza remore anche per il più piccolo gesto che compio e vedo compiere, di andare a dormire ogni sera con un nuovo progetto per il giorno dopo.

Quindi, ecco chi c'è su questa tastiera.
E' una vera valchiria, fredda e incapace di lasciarsi andare a quelle debolezze che sono comuni a chi si ama.
Stamattina la Silvietta mi ha fatto vedere la sua ultima foto del fidanzato messa come sfondo sul telefonino, mentre mi raccontava dei regalini che si sono scambiati per Halloween.
Sentivo crescere la nausea, perchè avrei voluto dirle:" svegliaaaaa!!! Non vedi che non uscite mai, che ti impedisce di andare in vacanza, che passi le serate a guardarlo mentre lui gioca alla PSP, che hai trentadue anni e sono troppi per farsi incantare da due regalucci e troppo pochi per rinunciare a vivere e rinchiudersi in un salotto?".
E invece ho finto. Non le ho detto niente, perchè le altre volte che ho tentato si è chiusa a riccio, e perchè ognuno deve fare ciò che si sente e ciò che è in grado di fare.

E l'unica a cui concedo qualche possibilità, è la mia piccola, a cui non ho distrutto nè il principe azzurro, nè il sogno di quattro filgi e due cani, nè la festa di San Valentino, che peraltro festeggia ogni anno con i compagni di scuola.

E voglio essere capace di non distruggere nulla, voglio essere capace di essere solo un riparo ed, eventualmente, colei che aiuta a riparare, perchè vorrei che lei fosse in grado di sostenere qualunque passo su qualunque strada, anche quelle sbagliate.

E magari un giorno mi riammorbidirò.

venerdì 22 ottobre 2010

Ecco...

...sapevo sarebbe arrivato il momento, e ci siamo.
Anche se tutti mi dicono che passerà, perchè forse non ricordano quanto male faccia dire "addio" invece che "a domani", e nonostante le rassicurazioni, so che saranno giornate struggenti, quelle che verranno.

Saranno giorni di vuoto, di troppa pace, di malinconia.
Ma devo, devo,devo, per salvarlo. Lo fò.

Ho deciso: regalerò il mio criceto, prima che la cagnolina se lo pappi!

giovedì 21 ottobre 2010

Ad una cara amica...

La differenza tra noi, nel vivere queste esistenze nè troppo insipide nè troppo salate, è che tu ti sei dedicata a quell'esistenza pensando che fosse giusto abbandonare tutto il resto, solo perchè non potevi condividerlo con lui, mentre io sono stata più egoista, l'ho fatto senza rinunciare ad assaggiare, solo perchè chi stava con me...non ha palato. E quando parlo di assaggiare, non mi riferisco alla moltitudine di uomini che popolano con me il pianeta.

E si può fare solo a prezzo di accettare di non avere qualcuno che ti consola se il gusto è cattivo, e nemmeno qualcuno con cui gioire per un gusto delicato, fragrante...
Ma l'ho fatto ugualmente, a volte sentendomi sola, ma sempre...con il sorriso sulle labbra...perchè diventavo ogni giorno più esperta, ogni giorno più forte.

Da qui nasce la forza: dall'aver cercato di capire bene quale è il gusto che mi piace di più, dal non accontentarmi degli altri, in attesa di trovare la strada per stringere tra le labbra quello...perchè prima o poi..la strada la vedi...
Guarda me e lui.
Siamo due sentieri bellissimi, ma in due vallette adiacenti separate da un crinale che ci permette di sentire i nostri urli, ma non lo scandire dei passi, ma non il fiatone. Quel camminare alla ricerca l'uno dell'altra ci sfiancherà più del sentiero stesso che sembra invece disegnato dalla natura per permetterci ogni tanto di vederci, da una all'altra vallata. E ogni volta è come riprendere vigore, energie utili nel proseguire il cammino, seguendo i nostri due torrenti che prima o poi si ricongiungeranno, se non prima, sicuramente al mare.

Io e i blog.

Provo ad aprire anche di qua, perchè sono infastidita, e prenderò questa come una vacanza.

E vedremo se alla fine ...torno a casa, o mi fermo qui.